Peach Garden. The Hidden Seasons, l’esperienza in realtà virtuale da non perdere a Milano
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Peach Garden. The Hidden Seasons, l’esperienza in realtà virtuale da non perdere a Milano
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Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano ospiterà nei weekend 1-2 luglio, 8-9 luglio, in anteprima italiana assoluta Peach Garden. The Hidden Seasons, esperienza in realtà virtuale interattiva multiutente ideata dall’artista multimediale coreana Hayoun Kwon, le cui opere sono state esposte al Centre Pompidou, al MoMA, al Palais de Tokyo e al RMN Grand Palais.

Rispetto all’esperienza VR tradizionale, Peach Garden permette, grazie alla tecnologia large scale free-roaming, di esplorare, camminando liberamente senza l’ausilio di alcun controller, un ambiente di 100 mq insieme ad altre cinque persone, percepibili all’interno del proprio paesaggio come emanazioni luminose.

L’atmosfera

L’ambiente sensoriale in cui si è immersi si ispira al famoso dipinto “Dream journey to peach blossom land” del pittore coreano An Gyeon (1350-1447), una delle prime rappresentazioni di un paesaggio immaginario senza alcuna presenza umana.

Rifacendosi ai dipinti tradizionali della dinastia Chosun in Corea che raffigurano una natura ideale, l’attività intreccia la tecnologia all’arte, permettendo ai partecipanti di passeggiare attraverso cinque giardini surreali (la grotta, la foresta, il campo, la montagna, la costa) e scoprire come si trasformano al variare delle stagioni, in un fluire temporale che sembra non avere né un inizio né una fine. L’utente potrà quindi camminare liberamente indossando il visore e spostarsi a proprio piacimento alla ricerca di questi piccoli scorci di meraviglia, creando un proprio dialogo sia con il paesaggio che con gli altri viandanti presenti nello spazio in un’esperienza condivisa. In un mondo in cui siamo costantemente alla rincorsa del tempo e di obiettivi, Peach Garden è un invito a perdersi e godere del semplicemente essere presenti.

“Ispirato alla tradizione pittorica coreana, Peach Garden è una libera passeggiata in realtà virtuale. Mi piace l’idea di un’esistenza potenziale di un luogo immaginario, in cui è possibile offrire ai visitatori la libertà di movimento, sottraendoli dalla narrazione convenzionale. Amo la poesia del camminare, quella velocità intima che appartiene a ognuno di noi che crea una coreografia involontaria. È un invito a vagare, a ritornare a sensazioni e gesti primordiali: i partecipanti possono scegliere liberamente in quale direzione procedere, secondo la propria interpretazione. In un momento in cui la realtà virtuale si sforza di offrire esperienze sempre più narrative, interattive e partecipative, ho scelto di adottare un approccio opposto. Peach Garden è un progetto “anti-gioco”, un invito a compiere un viaggio introspettivo. L’installazione è quindi intenzionalmente non narrativa, focalizzata sulle dimensioni sensoriali e simboliche e sulla libera esplorazione. Peach Garden esiste quando viene completato dallo sguardo dei visitatori durante il loro viaggio“, spiega l’artista Hayoun Kwon.

Una linea continua

Peach Garden si inserisce all’interno di una più ampia missione del Museo volta all’utilizzo dei linguaggi e delle tecnologie digitali per la valorizzazione del proprio patrimonio.

Il Museo rappresenta un’eccellenza tecnologica e ne è una voce autorevole, essendo stato il primo museo in Italia a creare nel 1997 un proprio sito web e un ufficio dedicato allo sviluppo delle strategie e dei linguaggi digitali, oltre ad essere oggi l’unico in Italia ad avere nel proprio organico un game specialist, esperto di game design.

“Peach Garden è parte di un percorso di adozione della realtà virtuale che il Museo ha iniziato nel 2014 consolidandosi negli anni attraverso diverse attività, sia di tipo educativo sui temi di scienza e tecnologia che di sperimentazione con nuovi linguaggi, ad esempio con il cinema d’autore di fiction e documentaristico in VR. Oggi con Peach Garden proponiamo un’installazione di un’artista internazionale che rimette nuovamente in gioco le potenzialità della realtà virtuale questa volta come motore di un’esperienza estetica fortemente emotiva e immaginifica”, commenta Luca Roncella – Game Designer, Responsabile Gaming & Digital Interactivity del Museo.

L’attività è pensata dai 14 anni in poi e può essere fruita da un massimo di 6 persone contemporaneamente. L’esperienza dura 20 minuti.



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di Diana Principe www.wired.it 2023-06-26 10:20:08 ,

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